CENNI STORICI GIARDINI NAXOS
            Naxos, fondata dai Calcidesi nel 734 
                        a.C., risultò essere la prima colonia greca di Sicilia 
                        probabilmente per un motivo essenzialmente nautico, 
                        infatti, spinte dalla corrente marina, le navi 
                        raggiungevano le nostre coste quasi senza alcun 
                        intervento del timoniere. Il nome assegnato alla città 
                        ci fa capire che tra i compagni di Teocle vi erano 
                        persone provenienti dall'isola greca di Naxos ed è per 
                        questo motivo che il 29 ottobre 2000, a più di 2000 anni 
                        di distanza è stato celebrato un gemellaggio con l'isola 
                        delle Cicladi per sancire un collegamento ideale e 
                        affettivo fra le due realtà. Naxos non ebbe molta importanza 
                        politica ma fu, invece, una città di grande spessore 
                        religioso. Presso la spiaggia dove avvenne lo sbarco dei 
                        Calcidesi, Teocle innalzò un altare in onore di Apollo 
                        Archegete che divenne meta e punto di riferimento 
                        religioso non solo per coloro i quali risiedevano 
                        nell'isola ma anche per quei delegati che prima di 
                        andare in Grecia a partecipare alle grandi feste 
                        panelleniche si fermavano qui a fare sacrifici sull'ara 
                        di Apollo. Naxos divenne talmente ricca da fondare 
                        altre colonie, ben cinque. Ma dal 498 al 430 a.C., 
                        l'importanza storica di Naxos e la sua grandezza 
                        cominciarono a indebolirsi e l'infausta guerra del 
                        Peloponneso che durò dal 431 al 404 a.C., e che vide a 
                        fianco di Atene, la parte perdente, ne provocò la fine 
                        per mano del Tiranno di Siracusa, Dioniso il grande, che 
                        la rase al suolo nel 403 a.C. Gli scampati si 
                        rifugiarono un po' ovunque. Molti salirono sul Monte 
                        Tauro, uno di questi fu Andromaco, che fece la fortuna 
                        di Taormina, non solo perché fu il padre di quel 
                        grandissimo storico che fu Timeo di Taormina, ma perché 
                        fu il fondatore della potenza stessa di quella città. Nel Medio Evo Naxos ebbe scarsissima 
                        importanza. Non solo, ma perse addirittura il suo nome, 
                        che da Naxos diventò Schisò. C'è uno studio di Pietro 
                        Rizzo, "Naxos Siceliota" che approfondisce l'evoluzione 
                        etimologica del nome Naxos. Naxos, forma greca, diventa 
                        Nassus nella forma romana e Nusus nella forma tardo 
                        romana. Nel periodo arabo Nusus cambia in Kusus Questa zona, secondo le indicazioni 
                        fornite dal geografo arabo Idrisi, si chiamava Al Kusus. 
                        Da Kusus nel periodo normanno si passa a Kisoi e poi da 
                        Kisoi a Schisò il passo è breve. La vita nel territorio riprese nel 700 
                        sotto forma di un modesto villaggio abitato da pescatori 
                        e agricoltori, con qualche insediamento abitativo di 
                        nobili o di ricchi borghesi. Per la predominanza di 
                        agrumeti il villaggio venne denominato "Borgo delli 
                        Giardini" e dipendeva amministrativamente da Taormina. 
                        L'autonomia si deve alla testarda attività dell'Abate 
                        Salvatore Cacciola. Il 23 febbraio del 1846 viene 
                        firmato a Napoli il Regio Decreto n.9998 da Ferdinando 
                        II, Re delle due Sicilie, con il quale "il villaggio di 
                        Giardini è elevato a Comune con amministrazione isolata 
                        e indipendente da quello di Taormina, cui era 
                        aggregato". Ottenuta l'autonomia, Giardini iniziava il 
                        suo sviluppo. La prima amministrazione comunale 
                        giardinese dall'1° al 31 Dicembre 1847 fu capeggiata da 
                        Don Francesco Corvaja D'Aurier, che iniziò la serie dei 
                        Sindaci . Altri avvenimenti di vasta portata 
                        avrebbero avuto Giardini per teatro della storia. Nel 
                        1859, protetto da un falso nome, arrivava Francesco 
                        Crispi con il compito di organizzare l'arrivo delle 
                        truppe garibaldine che da lì si sarebbero 
                        successivamente imbarcate per raggiungere la Calabria, 
                        alla conquista del Regno di Napoli. Garibaldi, Bixio e lo Stato maggiore 
                        giunsero a Giardini all'inizio dell'agosto del 1860 e vi 
                        rimasero sino al 19, giorno dell'imbarco delle truppe a 
                        bordo dei piroscafi Torino e Franklin arrivati da 
                        Palermo. La crescita economica di Giardini Naxos 
                        cominciò a manifestarsi intorno al 1870, dopo che fu 
                        aperto il traffico ferroviario "Messina-Catania". Poi, la storia di Giardini, ormai 
                        rinomata Giardini Naxos, sarà sempre più strettamente 
                        legata - soprattutto a partire dagli anni 
                        Cinquanta-Settanta - alla sua vocazione turistica ed al 
                        suo straordinario sviluppo da piccolo borgo marinaro a 
                        grande capitale del turismo siciliano. 
            Bibliografia: 
- Naxos e Giardini 
                        nei secoli, di Salimbene, Vinciguerra, Talio - Giardini 
                        Naxos , di G. Di Bernardo 
- Naxos, prima colonia 
                        greca di Sicilia , di D.Prestipino 
- Dépliant 
                        dell'AAST con testi di Alaimo e Lentini. 
-"Quaderni 
                        della memoria" a cura Archeolclub Giardini Naxos